Nel territorio della conca vulcanica esistono tracce di insediamenti ausoni o aurunci, con tracce di mura in opera poligonale, attribuite al VI-V secolo a.C., sul monte La Frascara ("Orto della Regina") e sul monte Santa Croce, forse riferibili a semplici postazioni militari di difesa.
I ritrovamenti di iscrizioni e monete sembrano indicare la presenza di un insediamento già nel III secolo d.C., ma l'attuale abitato è attestato solo a partire dal X secolo.
Il nome (Roccae Monfinum che prende il nome dalla rocca della mia Fina) deriva dall'originario toponimo del monte Santa Croce, che in documenti intorno all'anno 1000 viene chiamato "monte Fino". Fu in possesso feudale dei Marzano e dei principi di Stigliano.
Tra Trecento e Quattrocento assunse importanza con l'istituzione di un mercato settimanale (dal 1352) e di una fiera annuale.
Nel 1618 entrò in possesso di una nipote di papa Clemente VIII, Elena Aldobrandini. Nel 1656 un'epidemia di peste uccise gran parte della popolazione.
Sotto il dominio borbonico divenne "Terra regia", diretto possesso del sovrano. Vi nacque Nicola Amore (1830-1894), sindaco di Napoli.

Sessa Aurunca è il primo comune della provincia di Caserta per estensione territoriale, il secondo in Campania dopo Ariano Irpino e dista dal capoluogo 44 km.
La sua posizione sulla S.S. Appia e la vicinanza alla S.S. Domitiana, i collegamenti con l'Autostrada del Sole (uscite a Cassino e Capua) e la stazione ferroviaria sulla linea Roma-Formia-Napoli, i notevoli monumenti di tutte le epoche, le moderne attrezzature alberghiere e per il tempo libero presenti nel litorale di Baia Domizia nel Golfo di Gaeta, ne fanno un grosso centro turistico della costa tirrenica ma anche uno dei punti di riferimento culturale dei numerosi centri minori della zona.
Sessa Aurunca, città d'arte e anche tradizionale centro di studi, dispone di scuole di ogni ordine e grado che vanno dal Liceo Classico - istituito, col Convitto Nazionale, nel secolo scorso - all'Istituto d'Arte di Cascano nato per la valorizzazione di un antico e caratteristico artigianato locale.
La particolare dislocazione geografica del Centro e delle 26 frazioni fra un'ampia zona collinare e la fertilissima "Piana del Garigliano", rende sempre importante tutto il territorio comunale per una produzione agricola altamente differenziata e particolarmente apprezzata soprattutto per quanto riguarda olio e vini noti già nell'epoca romana (numerose sono sul territorio le tracce di grossi insediamenti produttivi di età imperiale).
Da queste terre, fino alle pendici del Massico - da vari anni zona riconosciuta di produzione d.o.c. - proviene quel vino Falerno tanto decantato nell'antichità da essere ritenuto un dono del Dio Dioniso alle ospitali genti del luogo.
Ben noto a Plinio per le sue doti terapeutiche, ad Orazio, Marziale, Petronio ed altri per il suo gusto asciutto e forte, il Falerno è ancora oggi oggetto di una qualificata richiesta anche dall'estero.
Altrettanto pregevole è l'olio d'oliva, Terre Aurunche d.o.p. prodotto nella zona aurunca ancora con i tradizionali metodi di lavorazione, quali la raccolta a mano delle olive e la molitura in antichi frantoi.
Non mancano l'allevamento del bestiame (in modo particolare delle "bufale" in pianura e degli ovini in collina), recenti impianti ittici, né insediamenti industriali. Sessa dispone, infine, dei maggiori servizi di zona: Ufficio del Giudice di Pace, Agenzia delle Entrate, INAIL, INPS, Banche, Commissariato P.S., Comando di Compagnia CC., Guardia di Finanza, Curia Vescovile, Distretto Scolastico, Ospedale, servizi autobus.
Baia Domizia, al confine con il Lazio da cui è divisa dal fiume Garigliano, è un tratto di costa composto da una striscia di pineta ininterrotta che si affaccia su un litorale sabbioso. Baia Domizia, che appartiene al comune di Sessa Aurunca, negli anni ‘70 divenne una spiaggia per Vip, poi i vip passarono oltre, ma lasciarono una certa notorietà e traffico estivo.
E anche qui talvolta si sente l’esigenza di lasciare la pazza folla e salire verso un’aria più fresca ed ossigenata.
Allora ci si immette sulla famosa Appia per raggiungere Sessa Aurunca, si visita il teatro romano ed il duomo del 1100, e poi si prosegue verso l’alto, verso Roccamonfina, il vulcano spento con i suoi boschi freschi e riposanti.
Si prende la SP 14 e dopo 11 km da Sessa Aurunca si arriva al Santuario della madonna dei Lattani, 850 m. Da quelle parti si trovano anche fonti di acqua sorgiva e cantine con prodotti eccezionali.
La storia della Reggia di Caserta La Reggia di Caserta fu realizzata a partire dal 1752 da Luigi Vanvitelli, e successivamente dal figlio Carlo, per volere di Carlo di Borbone con lo scopo di erigerla quale fulcro del nuovo regno di Napoli.
La costruzione della reggia fu voluta a Caserta perché il re era molto affascinato dalla bellezza del paesaggio casertano e, per ragioni di sicurezza, la volle lontana dal mare e nell’entroterra, ma poco distante da Napoli. La Reggia avrebbe dovuto reggere il confronto con quella di Versailles.
La Reggia fu ultimata nel 1845 (anche se era già abitata dal 1780) ed è considerata l’ultimo grande esempio di Barocco italiano.
È possibile raggiungere la Reggia da Napoli con una speciale navetta.
Ricordiamo che giugno ad ottobre ci sarà la mostra spettacolare Klimt Experience.
La Reggia di Caserta, la struttura e il Parco La Reggia ha una superficie di 47.ooo m2, cinque piani e quattro cortili interni.
Presenta al suo interno un maestoso scalone d’onore, la Cappella Palatina, l’appartamento storico, il teatro di corte e la Quadreria.
Il Parco e la cascata, inoltre, conferiscono al complesso una risoluzione altamente elegante e scenografica.
Nel 1997 la Reggia di Caserta è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
All’interno della Reggia si può ammirare l’esposizione “Terrae Motus”, una collezione di opere di arte contemporanea realizzate da grandi artisti degli anni ’80 come Joseph Beuys, Keith Haring, Anselm Kiefer, Andy Warhol, voluta dal gallerista napoletano Lucio Amelio per ricordare il terremoto del 23 novembre 1980 che devastò Campania e Basilicata.

Napoli è una delle più grandi ed incantevoli città d’arte del Mediterraneo. Capoluogo della regione Campania è, per grandezza, il terzo comune italiano dopo Roma e Milano.
La città domina l’omonimo golfo, che si estende dalla penisola sorrentina all’area vulcanica dei Campi Flegrei ed offre una vista molto suggestiva, con l’imponente vulcano Vesuvio e, in lontananza, tre magnifiche isole - Capri, Ischia e Procida - che sembrano piccoli gioielli sorti dal mare.
Oltre ai suoi splendidi paesaggi, Napoli deve la sua meritata fama anche al fascino di un centro storico che racconta 2500 anni di storia ed è stato inserito nel 1995 nel World Heritage List dell’UNESCO.
Napoli è una città dove le stratificazioni storiche e archeologiche creano itinerari di visita del tutto peculiari e incantevoli.
Poco sopravvive di “Partenope”: la città greca delle origini è rintracciabile, ad esempio, nelle mura greche che passano per via Mezzocannone.
Le rovine romane sono, invece, più numerose: tra le tante è situata in pieno centro l’area archeologica di San Lorenzo Maggiore, che ospita parte dell’agorà greca del V sec. a.C. e molti reperti romani di un'epoca in cui la città era già una ‘metropoli’.
La vita quotidiana e artistica di Napoli si snoda per le sue vie e i suoi quartieri brulicanti di vita e di monumenti, dalla Sanità e dai quartieri spagnoli realizzati nel ‘500, zona popolare ricca di colori e folklore, agli itinerari che si snodano lungo le vie principali.
Prendendo l’arteria stradale detta “Spaccanapoli” (perché divide in due la città antica), i visitatori potranno partire dalla Chiesa del Gesù Nuovo, con la sua facciata recuperata da un palazzo signorile del ‘400, passare per la Basilica di San Domenico Maggiore di epoca angioina e arrivare, risalendo via Duomo, alla magnifica Cattedrale.
Ristrutturato più volte per riparare ai danni sismici, il Duomo si sovrappone a edifici preesistenti e deve lo slancio verticale dell’odierna facciata ad Enrico Alvino, architetto dell’Ottocento.
All’interno è da visitare la Cappella del Tesoro di San Gennaro che custodisce, fra le altre cose, reliquie del sangue del santo.
Un secondo percorso parte da piazza Bellini, luogo di caffè letterari, segue i portici medievali del palazzo di Filippo d’Angiò in Via Tribunali e arriva fino a Castel Capuano. Si tratta di uno dei quattro castelli che dominano Napoli insieme a Castel Sant’Elmo, Castello dell’Ovo e alla fortezza-palazzo di Castel Nuovo, detto anche “il Maschio Angioino”, realizzato sotto il regno di Carlo I d’Angiò.
Dal Maschio Angioino si può partire per un itinerario a ritroso verso piazza del Plebiscito, incorniciata dalla Basilica di San Francesco di Paola, che riecheggia nelle forme il Pantheon romano, e dal Palazzo Reale, residenza dei Borboni. Fra gli altri edifici degni di visita ci sono, poi, il Monastero di Santa Chiara, con le splendide decorazioni del Chiostro delle Clarisse, la Basilica di San Lorenzo Maggiore, che conserva testimonianze di strutture greco-romane nel chiostro interno, il Palazzo Reale di Capodimonte, con le Gallerie Nazionali che raccolgono opere di Tiziano, Raffaello, Correggio, Masaccio, Mantegna e Caravaggio e vari musei fra cui il Museo Civico Gaetano Filangieri.
L’intensa vita culturale di questa capitale dell’arte si snoda, oltre che nei musei come il Madre, anche lungo i caffè della Galleria Umberto I e i suoi locali sono brulicanti di vita anche di sera, quando Napoli diventa la città degli universitari, dei musicisti, della pizza e della buona compagnia.

Città antichissima tanto che, secondo la leggenda, il suo nome deriva dalla nutrice di Enea. L’immaginario collettivo, spesso, la colloca in mezzo al mare facendone un’isola per via del famoso carcere militare. Gaeta non è un’isola ma una penisola splendidamente adagiata sul mare.
E’ anche una città ricca di storia: ducato autonomo nonché gloriosa Repubblica marinara, inglobata poi nel Regno borbonico di cui sarà ultimo baluardo prima dell’Unità d’Italia.
Numerosi gli itinerari di visita: il Santuario della Montagna Spaccata, celebre per la miracolosa spaccatura; la città vecchia con le sue porte e le sue chiese che oltre ad essere importanti luoghi di culto, sono piccole pinacoteche; il museo diocesano che rappresenta la più grande raccolta di arte di tutto il Lazio sud; il percorso storico naturalistico di Monte Orlando dove tra la macchia mediterranea e le falesie spuntano le polveriere e le batterie di epoca borbonica.
Si può inoltre vedere Gaeta dal mare: comode ma non troppo grandi imbarcazioni permettono di fare il giro delle 7 spiagge, dell’oasi blu e di vedere il promontorio con spettacolari spaccature a picco sul mare.

La città di Sperlonga è un piccolo comune del basso Lazio situato in provincia di Latina. Oltre a offrire alcune delle spiagge più belle d’Italia, Sperlonga è anche uno dei borghi più belli del Belpaese. Storia, arte, cultura e tradizioni di un piccolo centro italiano, meta ideale del turismo più curioso.

COSA FARE
Una delle cose più belle di Sperlonga sono senza dubbio le spiagge, che sono valse alla città anche la Bandiera Blu. Ecco alcune delle più famose: Canzatora La Canzatora è una spiaggia di sabbia fine generalmente frequentata da famiglie con bambini. Non è molto grande, quindi è sconsigliata agli amanti della tranquillità, soprattutto nei periodi di alta stagione. Fontana Anche la Fontana è una delle più popolate di Sperlonga, poiché è vicina al centro cittadino. E’ in genere frequentata dagli abitanti del posto. Grotta di Tiberio La Grotta di Tiberio è una cavità naturale.
Il tratto di spiaggia è piccolissimo, ma è estremamente affascinante. Salette Salette è una delle spiaggie principali di Sperlonga. E’ composta, come tutte le spiagge della zona, da sabbia finissima di colore chiaro e acque limpide ed è molto ampia.
DOVE ANDARE
Oltre ad offrire delle spiagge stupende, Sperlonga è anche un affascinante borgo. La piccola città fatta di viuzze offre degli ottimi spunti per una vacanza alla scoperta della cultura locale.
Il Museo archeologico locale, costruito proprio nei pressi della Grotta di Tiberio, ospita i gruppi statuari che decoravano la città.
Sempre in zona si trova la Villa di Tiberio. Un elemento caratteristico di questa località sono le quattro torri.
Costruite nel medioevo per difendersi dai Saraceni, oggi sono una delle mete turistiche più visitate. La Torre Centrale e la Torre del Nibbio sono oggi incorporate tra le case del paese, dando quell’aspetto arroccato e tortuoso.
La Torre Truglia, invece, è stata più volte restaurata, e ha anche ospitato per diversi decenni la sede della Guardia di Finanza, per questo si mantiene in buone condizioni. Meritano una visita anche le piccole e pittoresche chiese di Sperlonga, situate per lo più nel cuore antico della città.

DOVE ALLOGGIARE
La città di Sperlonga non è molto grande, ma offre varie soluzioni per alloggiare. Dai residence per le famiglie agli hotel di lusso per i più esigenti. Il consiglio, comunque, è quello di scegliere uno dei tanti B&B, magari anche leggermente fuori città.
Potrete godere della tranquillità del posto e soprattutto dell’ospitalità tipica locale. Per i meno esigenti, poi, consigliamo un campeggio. Ce ne sono di tutti i tipi e rappresentano la soluzione migliore per chi ha progettato un viaggio itinerante e non ha prenotato alberghi. Se preferite mantenere la vostra privacy sappiate che a Sperlonga ci sono moltissimi appartamenti in affitto, anche solo per pochi giorni.

COME RAGGIUNGERE LA CITTA’
In auto: Autostrada del Sole Roma-Napoli, A1 – l’uscita più vicina a Sperlonga è quella di Cassino. In treno: Linea FS Roma-Napoli, stazione di Fondi.
Da Fondi è poi possibile prende un autobus urbano per raggiungere Sperlonga. Via mare: A Sperlonga c’è un piccolo porto turistico adatto solo alle imbarcazioni private. In aereo: L’aeroporto più vicino è quello di Napoli, dista infatti 120 km. Non molto distante quello di Roma, a circa 150 km di distanza dalla città.

VITA NOTTURNA
Sperlonga non è la capitale della vita mondana, ma ci sono alcuni piccoli locali molto carini nelle viuzze del centro storico.
Qui potrete sorseggiare un drink dopo aver passeggiato per la città. Se proprio non potete fare a meno delle discoteche c’è ‘Il Fortino’ che è praticamente l’unico locale notturno della città e offre anche un servizio di navetta.

DOVE E COSA MANGIARE
A Sperlonga non mancano ristoranti, trattorie tipiche e fast food.
I piatti di pesce la fanno da padrone. Se volete assaggiare le specialità tipiche, sul lungomare potrete trovare degli ottimi ristoranti. Se, invece, preferite non spendere molti soldi, ma assaggiare comunque degli ottimi piatti della cucina locale vi consigliamo di provare una delle tante trattorie del centro storico.
In genere sono tutte ottime e offrono un buon rapporto qualità-prezzo spesso anche con dei buoni menù a prezzo fisso..

Richiesta Informazioni

Per richiedere informazioni sulla location e disponibilità, Vi preghiamo di compilare i campi qui di seguito indicando il periodo di Vostro interesse e sarete ricontattati al più presto.



Telefono:
0412516150

INDIRIZZO:
Via Sessa Lauro
81037 Rongolise di Sessa Aurunca (CE)

Mail:
contact@villaodabella.it